domenica 22 febbraio 2009

Il silenzio.


E notte prima che sorga l'alba,
quando i piccoli sognano...
e i grandi contano le stelle.
... Se s'inoltra un sogno proibito
che non ha futuro...
quando sento la trama ridicola,
che trasforma la vita!
E notte, quando il silenzio
divide le parole...
separando i corpi!
... Quando la mente è lontana,
e spira il tormento dell'alba...
che non vuole accarezzarmi.
E notte, quando spiro tra i pianeti,
e vedo sfilare le nuvole
come il volo dei gabbiani...
verso l'idea dell'infinito.

L'inverno del vecchio.
Ogni filo d'erba si veste di bianco,
riflette ai raggi del sole...
il soffice manto a volte ridente.
Flutta muti messaggi...
al vecchio infreddolito sul bastone,
che cammina stanco sui viali,
ombrati dalle cattedrali e dai misteri...
degli anni scivolati via.
Ai flussi del vento gelido si ferma,
con l'occhi pigri a rimirar gli uccelli,
rannicchiati sui muri spezzettati...
Scheletri sequestrati dalle guerre.
Sopraffatto dalle nubi e dal silenzio,
interroga il futuro!
Alla fine velocizza il passo,
senza chiedere altro tempo,
all'univeso crudele e vago!
Infondo...
Non era tanto triste il posto,
dove si sedette in compagnia,
una tavola imbandita a festa...
è non era stanco.

La vita.
E' solo un ballo in maschera,
una deffirente all'altra...
ci confonde nella vanità.
Cerchiamo invano il colpevole...
e mai il ragionar nostro.
Mascherati è indifferenti:
ci fingiamo sordomuti...
egoisti e ciechi.
Confusi e sopraffatti dallo scuro,
sperduti per le strade assurde,
tra la folla...
che non capisce l'inutile silenzio,
sull'erba addormentato.

Piango tra i cuscini di nebbia,
dove stormisce il vento:
altrimenti come potrei!
Amare il sole la pioggia e l'aria...
è tornare alle cose com'erano!

Tu notte!
Che traspari all'ansia dell'alba,
e nascondi nei cieli deserti:
i clamori della gioventù...
come nei nidi...
le passate illusioni.
Non mi sorprende il cielo...
quanto la terra...
pianeta nuovo del dolore.
Penetra il muro del pianto,
nell'altichità della notte.